Gruppo Noi Lavoro
Lunario dei Giorni di Cura ovvero Materiale Resistente
Il Progetto Educativo come Azione di Pensiero
LA CASTELLANA: Suicidio o Omicidio Colposo?
C’è un castello circondato da un fossato: esso è collegato alla terraferma durante il giorno da un ponte levatoio, ma durante la notte il GUARDIANO ha l’ordine del castellano di chiuderlo.
Vi è, inoltre, un BARCAIOLO che a pagamento trasporta da una riva all’altra.
Il CASTELLANO è sempre in viaggio, trascura la moglie e spesso la tradisce.
La CASTELLANA ha un AMANTE e un’AMICA sull’altra sponda del fossato, ma può recarsi da loro solo durante il giorno, cioè quando il ponte levatoio è abbassato.
Un giorno la castellana si reca dall’amante, ma non si accorge del tempo che passa e viene sera, ed ormai il ponte levatoio è alzato.
La castellana implora il guardiano, ma questi rispetta l’ordine del castellano.
La castellana va a chiedere i soldi per pagare il barcaiolo all’amante e all’amica, ma non ne ottiene nulla.
Il barcaiolo le dice che se trascorrerà una notte con lui, la trasporterà sull’altra sponda.
La castellana, sapendo che, se il marito al suo ritorno non l’avesse trovata, sicuramente l’avrebbe uccisa, decise di suicidarsi.
Marin Cesare Tesi di Laurea aa 2005/2006 Novara
Attività: “Castellana”
Note sul nome dell’attività. La castellana è una dei protagonisti della vicenda. È lei che suscita la realtà problematica, ed è anche lei che, in qualche modo, paga le conseguenze delle scelte degli altri. Le paga, anche lei, però, con una scelta. È tutta una dinamica di scelte, la vita.
Obiettivo
Creare uno spazio di confronto.
Costringere alla mediazione.
Porre il problema della responsabilità personale
Porre il problema del giudizio critico sulle posizioni dell’altro
Descrizione attività
Si legge una breve situazione in cui sei personaggi si trovano ad assumere una posizione o ad affrontare un problema. Si chiede ad ognuno di mettere i sei personaggio in ordine di “responsabilità” rispetto alla situazione, dal meno responsabile al più responsabile. Poi ci si confronterà a coppie, poi in quattro, poi in otto (dipende dal numero di presenti all’incontro), e ad ogni passaggio si produrrà una classifica condivisa. Alla lavagna si potrebbe visualizzare progressivamente le posizioni assegnate ai vari personaggi, passaggio per passaggio. Poi i due sottogruppi finali espongono la loro classifica, la motivano e cercano affinità e divergenze. Alla fine il conduttore scopre “l’inganno” e suggerisce che la responsabilità è esattamente una posizione personale, che ha ricadute su di sé e sugli altri, e che forse è inutile, scorretto, insensato fare classifiche di responsabilità. L’unica utilità è quella di far emergere le proprie sensibilità, le proprie priorità morali, i propri criteri di giudizio.
Osservazioni
È una attività che si rivela sempre stimolante nella sua semplicità. Permette di osservare dinamiche di gruppo, suscita confronto, costringe a scoprirsi. [1]
[1] Marin Cesare, Materiale resistente. Lunario dei giorni ci cura. Il progetto educativo come azione di pensiero, Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Corso di Laurea in Educatore Professionale, Tesi in Osservazione e Progettazione educativa, a.a. 2005/2006